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lunedì 17 marzo 2025
Di Avv. Gianni Dell'Aiuto
La Direttiva NIS2 e il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) rappresentano due pilastri fondamentali della normativa europea in materia di sicurezza digitale e protezione delle informazioni. Sebbene abbiano obiettivi comuni e si sovrappongano in diversi aspetti, non sono la stessa cosa e non devono essere confuse. Il GDPR è incentrato sulla tutela dei dati personali e dei diritti degli interessati, mentre la NIS2 mira a rafforzare la sicurezza informatica delle infrastrutture critiche e delle aziende ritenute essenziali per l’economia e la società. Tuttavia, l’interazione tra queste due normative rende necessaria un’integrazione efficace, che richiede la collaborazione stretta tra esperti IT e legali.
Il GDPR stabilisce regole precise sulla raccolta, il trattamento e la conservazione dei dati personali, imponendo alle aziende l’adozione di misure adeguate per garantire la riservatezza e la protezione delle informazioni sensibili. La NIS2, invece, introduce obblighi più ampi relativi alla sicurezza informatica in generale, mirando a garantire la resilienza operativa di un’azienda anche al di là della sola protezione dei dati personali. Ciò significa che, mentre il GDPR si concentra principalmente sulle modalità di gestione e protezione delle informazioni personali, la NIS2 amplia il raggio d’azione includendo la sicurezza delle reti, dei sistemi informatici e delle infrastrutture critiche.
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Una delle principali aree di sovrapposizione tra le due normative riguarda la gestione degli incidenti di sicurezza. Sia il GDPR che la NIS2 impongono obblighi di notifica in caso di violazione dei dati o di attacco informatico. Tuttavia, le differenze nelle tempistiche e nei destinatari delle segnalazioni possono creare confusione nelle aziende non adeguatamente preparate. Mentre il GDPR richiede la comunicazione di una violazione dei dati personali all’Autorità Garante entro 72 ore, la NIS2 introduce un processo articolato di notifica che include un primo avviso entro 24 ore, una segnalazione dettagliata entro 72 ore e una relazione finale entro un mese. La combinazione di questi obblighi impone alle imprese di sviluppare procedure integrate per la gestione degli incidenti, evitando di affrontare le due normative come compartimenti separati.
L’integrazione tra NIS2 e GDPR non è solo una questione di compliance, ma rappresenta una sfida organizzativa che richiede la collaborazione tra diverse professionalità. Da un lato, i tecnici IT sono responsabili dell’implementazione delle misure di sicurezza informatica, della gestione degli accessi ai dati e della risposta agli incidenti cyber.
Dall’altro, gli avvocati dell’impresa hanno il compito di assicurare che tali misure siano conformi alle normative vigenti, di redigere policy e contratti adeguati e di gestire eventuali implicazioni legali in caso di violazione. La sinergia tra questi due ruoli è fondamentale per evitare rischi di esposizione legale e sanzioni, ma anche per garantire una protezione efficace delle informazioni aziendali.
L’interazione tra legali e tecnici IT deve partire dalla definizione di un modello di governance che integri i requisiti della NIS2 e del GDPR in un’unica strategia aziendale. Questo significa, ad esempio, che le misure di cybersecurity adottate per conformarsi alla NIS2 devono essere progettate in modo da rispettare anche i principi di privacy by design e by default previsti dal GDPR. Le policy interne devono essere strutturate in modo da bilanciare la protezione dei dati con le esigenze di sicurezza operativa, evitando che l’adozione di misure eccessivamente restrittive possa ostacolare la continuità aziendale.
Un altro aspetto critico è la gestione dei contratti con fornitori e partner. La NIS2 impone obblighi stringenti sulla sicurezza della supply chain, mentre il GDPR disciplina la gestione dei dati personali nei rapporti con terze parti. Questo implica che le aziende devono rivedere gli accordi con i fornitori per garantire che siano inclusi obblighi chiari sia in materia di cybersecurity sia di protezione dei dati. Le clausole contrattuali devono essere formulate con precisione per definire le responsabilità in caso di incidenti di sicurezza, stabilire obblighi di cooperazione e garantire che tutte le parti coinvolte rispettino gli standard richiesti dalle normative europee.
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Infine, l’integrazione tra NIS2 e GDPR non può prescindere da un’attività di formazione continua rivolta a tutti i livelli aziendali. Le aziende devono investire nella sensibilizzazione del personale, affinché tutti i dipendenti comprendano il loro ruolo nella protezione dei dati e nella sicurezza informatica. La formazione deve essere strutturata per coprire sia gli aspetti normativi, come i diritti degli interessati e le responsabilità legali, sia le pratiche operative, come il riconoscimento di tentativi di phishing e l’uso sicuro delle credenziali di accesso.
In conclusione, la NIS2 e il GDPR non devono essere visti come due normative indipendenti, ma come due elementi complementari di un’unica strategia di sicurezza e protezione dei dati. La loro integrazione efficace richiede un approccio multidisciplinare, in cui avvocati e tecnici IT lavorano fianco a fianco per garantire non solo la conformità normativa, ma anche la resilienza e la competitività dell’azienda in un panorama digitale sempre più complesso e regolamentato.
giovedì 27 marzo 2025
mercoledì 26 marzo 2025
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