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Il Garante italiano cambia look: il nuovo logo proietta la nostra Authority nel mondo digitale


martedì 15 dicembre 2020
di s-mart.biz





Si parte dal nuovo logo, che rinnova completamente l'identità visiva e grafica della nostra Autorità nazionale per la privacy, ma il restyling sarà complessivo. Un nuovo logo moderno, più adatto ad una "istituzione sempre più strategica, dinamica e operativa in un mondo in cui i dati e la rete sono gli elementi cardine di ogni attività e in cui la persona appare sempre più esposta e vulnerabile". Proprio così si legge nella nota pubblicata sul sito del Garante, nella quale si presenta il nuovo logo all'insegna dell' "innovazione nella continuità".

Dal punto di vista grafico, il logo racchiude l'acronimo GPDP per Garante per la Protezione dei Dati Personali: le lettere G e D contengono il simbolo del pixel, nella volontà di rimandare immediatamente al mondo digitale. Insomma, un cambiamento grafico che rispecchia il cambiamento filosofico, di pensiero e di azione della nostra Autorità Garante, sempre più attiva nel mondo digitale che è divenuto ormai l'habitat naturale entro il quale devono muoversi le Autorità Privacy in quest'era digitale.

 

Il cambiamento centrale però, non tanto grafico quanto concettuale, è l'addio alla dizione "Garante Privacy" in favore della più corretta "Garante per la Protezione dei Dati Personali": il nuovo logo certifica formalmente quell'evoluzione concettuale per la quale, nell'era digitale, il concetto di privacy non è più sufficiente. E' opportuno richiamare il testo del GDPR e ricordare che in nessuno dei suoi articoli, né tantomeno nei considerata, troviamo la parola privacy: nella norma infatti si parla solo di protezione e trattamento dati personali e, inoltre, viene individuato un destinatario principale dell’intera disciplina, vale a dire il Titolare: il soggetto che viene in possesso dei dati personali degli interessati.

Siamo su un piano completamente diverso rispetto alla Privacy, quel “right to be left alone” che venne per la prima volta individuato verso la fine del XIX secolo negli Stati Uniti per tutelare le persone dall’invasività della stampa e dei semplici curiosi. Oggi il problema deve essere valutato sulla diversa premessa che, mentre prima si andavano a cercare notizie e dati, oggi sono i singoli che per accedere a prestazioni e servizi devono mettere a disposizione di aziende, professionisti, pubbliche amministrazioni, i loro dati personali. Da qui la disciplina europea che impone a tutti coloro che vengono in possesso di questi dati di ottenerli in maniera lecita, proteggerli e trattarli in maniera trasparente. Non solo non farseli sottrarre, ma anche non farne usi per i quali non si è autorizzati. Non parliamo quindi di dati da nascondere, ma di un qualcosa che non può circolare e deve essere protetto.

Il cambiamento del Logo è solo uno passaggio dell'evoluzione dell'identità del Garanate: seguiranno, a breve, un sito web completamente rinnovato e l'adozione di nuovi strumenti che garantiscano al cittadino un accesso più immediato e diretto all'Autorità Garanare.
 




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