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Boom dei droni in spiaggia e in città: il Garante italiano apre tre istruttorie per cercare di gestire un fenomeno che rischia di divenire selvaggio


mercoledì 8 settembre 2021
di GDPRlab.it



Il Garante per la Protezione dei dati personali, dato il sempre più diffuso utilizzo dei droni nelle nostre città, ha aperto tre istruttorie per approfondire altrettante iniziative che prevedono un uso "troppo libero", o comunque poco chiaro, dei droni. A partire da un punto: “Il ricorso sempre più frequente e per le finalità più diverse a questi strumenti potrebbe risultare lesivo della riservatezza delle persone riprese”: così si legge a chiare lettere nel comunicato stampa che l'Autorità Garante ha pubblicato qualche giorno fa.

La prima istruttoria riguarda il Comune di Bari, dopo che questi ha comunicato dal proprio sito istituzionale la volontà di usare, a fini di monitorraggio del rispetto delle normative anti Covid, oltre ai droni già in uso alla Polizia locale anche ulteriori mezzi dello stesso tipo. Ad ora al comune barese è stato soltanto richiesto l'invio di una serie di informazioni, dalle caratteristiche tecniche dei droni in uso alle finalità di utilizzo, ai tempi di conservazione dei dati: l'Ente ha 20 giorni di tempo per soddisfare le richieste del Garante. Tra le richieste spicca anche quella, esplicita, della valutazione d'impatto sulla protezione dei dati, come previsto dal GDPR.

La seconda istruttoria invece riguarda l'Azienda USL Roma 3, dopo l'annuncio della volontà di utilizzare i droni per rilevamenti massivi della temperatura corporea delle persone in spiaggia. Qui il Garante, data la delicatezza dei dati personali trattati, ha richiesto informazioni entro una sola settimana. L'USL dovrà spiegare chi sia il titolare del trattamento, i motivi della rilevazione, l'affidabilità degli strumenti utilizzati, quali informazioni e come saranno fornite agli interessati, cosa dovrebbe accadere nel caso una persona risultasse con una temperatura corporea superiore alla norma.

La terza richiesta partita dal Garante è atterrata sulla scrivania del comune di Roma, città nella quale la polizia locale avrà in uso a partire da Ottobre una flotta di 9 piccoli droni per varie finalità: non solo Covid, dato che, in questo caso, i droni verificheranno anche eventuali illeciti ambientali, abusi edilizi, abbandono o rogo di rifiuti per finire al monitoraggio del traffico. Il Garante ha inviato richiesta di ulteriori informazioni per poter verificare l'impatto che tale strumento di controllo avrà sulla privacy delle personae interessate. Anche in questo caso, l'Ente ha 20 giorni per rispondere.




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