GUARDA QUIhttps://www.accademiaitalianaprivacy.it/areaprivata/foto/741/01.jpg
mercoledì 30 novembre 2022
di GDPRlab.it
Scraping online: il Garante irlandese ha sanzionato Meta per 265 milioni di euro per non aver protetto gli utenti Facebook.
Questa vicenda origina nell'Aprile 2021, quando su un forum di hacking vengono pubblicati i dati appartenenti a oltre 533 milioni di utenti Facebook. Il set comprendeva informazioni come dati personali come:
Tutti dati molto utili, sfruttabili da un attaccante per attacchi mirati e truffe. Facebook, al tempo, fece sapere che gli attaccanti avevano sfruttato un bug del tool di importazione dei contatti per associare i numeri di telefono a un ID Facebook, per poi fare scraping sul resto delle informazioni per ricreare il profilo dell'utente.
Per approfondire > La settimana nera dei data leak: in vendita nel dark web i dati di 500 milioni di utenti Facebook e 500 milioni di utenti Linkedin
Diventa forse utile una breve panoramica sullo scraping online. Per web scraping si intende l'uso di bot per estrarre dati da un sito web: questi bot emulano il comportamento di un utente umano, possono perfino eseguire login e logout e raccolgono specifiche informazioni e dati di valore, collezionandoli e ordinandoli per il loro gestore. Si possono così raccogliere, senza violare alcuna infrastruttura informatica, dati come indirizzi email, numeri di telefono, comportamenti di acquisto, coordinate ecc..
Di per sé non è necessariamente, questa, una attività illegale: certo lo è nel momento in cui viola la privacy degli utenti e la proprietà intellettuale / i diritti di determinati contenuti. Non a caso il web scraping sta diventando un problema serio per i social. In seguito alle notizie sul breach subito da Linkedin ad Aprile, ad esempio, il Garante italiano si è attivato sul tema per ricondurre l'attività dello scraping agli ambiti della legalità e perseguire invece gli utilizzi illeciti. Nel provvedimento conseguente, il Garante specificava l'inutilizzabilità dei dati raccolti tramite web scraping in questo caso, poichè i dati erano stati raccolti senza il consenso degli utenti: insomma i dataset di dati riguardanti gli utenti Linkedin non potevano essere utilizzati perchè derivanti da illecito trattamento. Di conseguenza, è possibile adottare provvedimenti sanzionatori verso coloro che utilizzano dati raccolti tramite scraping in mancanza della condizione di liceità del trattamento.
Torniamo quindi alla vicenda in oggetto: per quanto Facebook abbia risolto il bug nel 2019, il Garante irlandese ha comunque optato per sanzionare Meta. L'istruttoria avviata ha infatti permesso di ricostruire le violazioni, da parte di Meta, dell'art. 25.1 e dell'art. 25.2.
In breve, Meta non ha protetto a sufficienza i dati degli utenti Facebook.
"C'è stato un processo di indagine completo, compresa la cooperazione con tutte le altre autorità di controllo della protezione dei dati all'interno dell'UE"
ha dichiarato il Garante irlandese. Facendo sapere, inoltre, che anche altre autorità hanno concordato con la decisione.
giovedì 19 dicembre 2024
Leggi tutto...giovedì 19 dicembre 2024
Leggi tutto...
CONDIVIDI QUESTA PAGINA!