L’AI Act è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: entro quando bisogna adeguarsi?
L’Unione Europea ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’AI Act (Artificial Intelligence Act), il regolamento che stabilisce le prime regole al mondo sull’intelligenza artificiale, approvato ufficialmente lo scorso maggio.
L’AI Act in breve
L’AI Act rappresenta il primo intervento legislativo globale destinato a regolamentare in modo esteso l'uso dell'intelligenza artificiale.
I suoi obiettivi sono chiari: favorire lo sviluppo e l'uso di sistemi di intelligenza artificiale che siano sicuri, affidabili e responsabili e centrati sull’essere umano. Per raggiungere questi obiettivi, è essenziale:
- proteggere i diritti e le libertà fondamentali delle persone;
- garantire la creazione di un mercato unico europeo per l'intelligenza artificiale.
Per approfondire > La portata dell’AI Act
Applicazione: tempistiche e scadenze
Il regolamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 12 luglio 2024 e entrerà in vigore venti giorni dopo tale data. La piena applicazione del regolamento sarà effettiva a partire da 24 mesi dalla data di entrata in vigore (il 2 agosto 2026).
Il regolamento entrerà in vigore con un'applicazione graduale, seguendo queste tappe:
- Prima fase: I capitoli I e II, che trattano delle definizioni e delle pratiche vietate, saranno applicabili a partire dal 2 febbraio 2025.
- Seconda fase: A partire dal 2 agosto 2025, entreranno in vigore il capitolo III, sezione 4 (autorità di notifica designate dagli Stati membri), il capitolo V (modelli di IA per finalità generali), il capitolo VII (banca dati UE per i sistemi ad alto rischio), il capitolo XII (sanzioni) e l’articolo 78 (riservatezza dei dati trattati in conformità al regolamento). Tuttavia, l'articolo 101 (sanzioni pecuniarie per i fornitori di modelli di IA per finalità generali) sarà escluso da questa applicazione.
- Terza fase: L'articolo 6, paragrafo 1 (classificazione dei sistemi ad alto rischio) e gli obblighi correlati saranno operativi dal 2 agosto 2027.
Cosa stabilisce l’AI Act?
Il Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale stabilisce:
- Norme uniformi per la commercializzazione, l'uso e l'implementazione dei sistemi di IA all'interno dell'Unione Europea.
- Divieti specifici per alcune pratiche di IA. Sono vietate nello specifico:
- tecniche subliminali o manipolative che vanno oltre la consapevolezza dell'individuo;
- pratiche che sfruttano vulnerabilità dovute a età, disabilità o situazione socio-economica;
- social scoring (un sistema che assegna un punteggio agli individui sulla base del loro comportamento per valutare l'accesso a beni, servizi e opportunità, come prestiti o lavoro) e giustizia predittiva penalmente rilevante;
- creazione o espansione di database di riconoscimento facciale tramite estrazione non mirata di immagini;
- riconoscimento delle emozioni in ambienti lavorativi o scolastici;
- categorizzazione biometrica remota "in tempo reale".
- Requisiti dettagliati e obblighi per i sistemi di IA considerati ad alto rischio. I livelli di rischio sono classificati come minimo, limitato, alto e non accettabile. Maggiore è il rischio associato a un sistema di intelligenza artificiale, più rigorose diventano le restrizioni e gli obblighi per le organizzazioni che lo sviluppano o lo utilizzano.
- Norme di trasparenza uniformi per determinati tipi di sistemi di IA.
- Regolamenti uniformi per la commercializzazione di modelli di IA destinati a scopi generali.
- Procedure di monitoraggio e vigilanza del mercato, governance e applicazione delle norme.
- Misure di sostegno all'innovazione, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese e alle start-up.
- Non rientrano nell'applicazione dell’AI Act quei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati esclusivamente per scopi di ricerca scientifica o sviluppo, o per scopi militari o di difesa.
Confermate le sanzioni per chi infrange il Regolamento
La violazione dei divieti di pratiche di IA può comportare sanzioni fino a 35 milioni di euro. Per le imprese, fino al 7% del fatturato mondiale annuo dell’anno precedente, se questo importo è superiore. Anche fornire informazioni errate, incomplete o fuorvianti agli organismi notificati o alle autorità competenti può comportare sanzioni: fino a 7,5 milioni di euro. Per le imprese, fino all'1% del fatturato mondiale annuo dell'anno precedente, se tale importo è superiore.
Il documento completo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è disponibile qui.
CONDIVIDI QUESTA PAGINA!