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giovedì 19 dicembre 2024
Di Avv. Gianni Dell'Aiuto
L'innovazione tecnologica ha dato vita a una convergenza affascinante tra moda, realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) ampliando le possibilità creative per designer e marchi e aprendo nuovi mercati e modelli di business. Tuttavia, il panorama emergente solleva questioni critiche legate alla protezione dei dati e alla necessità di contratti specifici e customizzati proprio come un prodotto sartoriale.
Un settore particolarmente vivace è quello dell'abbigliamento esclusivo per il gaming. Marchi di moda e piattaforme di gioco collaborano per creare outfit virtuali, detti skins, che i giocatori acquistano per personalizzare i loro avatar. Un esempio è la collaborazione tra Louis Vuitton e il videogioco League of Legends, che ha introdotto una collezione di abbigliamento digitale con pezzi venduti fino a 10.000 dollari per un singolo capo virtuale. Queste collaborazioni dimostrano il valore economico crescente degli oggetti digitali esclusivi e il potenziale di monetizzazione per i marchi di moda in questo settore.
Nel settore della moda pura, tra gli esempi più recenti e interessanti, troviamo le sfilate virtuali. Brand come Balenciaga e Gucci hanno organizzato eventi digitali che consentono agli spettatori di esplorare le collezioni in ambienti virtuali.
Gli NFT consentono agli utenti di acquistare e "indossare" capi esclusivi in ambienti virtuali, come nei videogiochi o nel metaverso e le Applicazioni AR permettono ai consumatori di provare virtualmente vestiti o accessori prima di acquistare, migliorando l’esperienza utente e riducendo i resi.
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Queste innovazioni rappresentano un'opportunità unica per i marchi di moda di ampliare il loro pubblico e creare nuovi modelli di monetizzazione basati su oggetti virtuali unici legati agli NFT. Alcuni pezzi unici sono stati venduti a cifre impressionanti a dimostrazione delle potenzialità che questa fetta di mercato offre.
La combinazione tra moda, VR e AR solleva peraltro domande e pone questioni significative in materia di privacy e protezione dei dati:
Gli strumenti di AR utilizzano dati come misure corporee, movimenti e persino caratteristiche facciali, aumentando il rischio di violazioni della privacy. E cosa dire delle reazioni e dei comportamenti, come il modo di camminare, che sono manifestazione anche dei sentimenti? La parte più profonda dell'animo umano.
Le piattaforme VR raccolgono dati sugli spostamenti e le interazioni digitali, creando profili dettagliati degli utenti che possono essere sfruttati a fini commerciali oltre che, come noto, quelli illeciti. Gli ambienti virtuali, essendo basati su blockchain o server centralizzati, possono essere bersagli di attacchi che compromettono la sicurezza degli asset digitali acquistati (es. NFT).
Per saperne di più > Come si devono proteggere i dati?
In un contesto così complesso, il rispetto delle normative quali il GDPR (in Europa) e la CCPA (in California) è essenziale, ma spesso le leggi esistenti non sono sufficientemente specifiche per disciplinare le nuove tecnologie.
Si rendono necessari contratti specifici, magari smart contract basati su NFT che, di fatto automatizzano il trasferimento della proprietà, la transazione e certificano l'autenticità di beni virtuali oltre a disciplinare aspetti come diritti d'uso e royalties future. Le privacy policy dovranno essere estremamente capillari per garantire che i dati raccolti siano trattati in conformità non solo con le normative, ma anche nel rispetto delle singole fattispecie.
Moda e realtà virtuale offrono opportunità senza precedenti, ma è essenziale affrontare i pericoli legati alla privacy e alla sicurezza digitale e l'avvocato ha un ruolo cruciale nella creazione di un ecosistema che bilanci innovazione e legalità, assicurando sostenibili e sicurezza.
giovedì 19 dicembre 2024
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