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La responsabilità personale dei Dirigenti nella Direttiva NIS2: obblighi e conseguenze


giovedì 13 marzo 2025
Di Avv. Gianni Dell'Aiuto



La responsabilità personale dei dirigenti

La Direttiva NIS2 ha introdotto un quadro normativo stringente che rafforza la responsabilità personale dei dirigenti aziendali in materia di sicurezza informatica.

  • L’articolo 20 della direttiva stabilisce che i soggetti apicali delle imprese rientranti nel perimetro della NIS2 hanno l’obbligo di garantire che l’azienda adotti misure adeguate di gestione del rischio informatico e che siano implementate politiche efficaci di cybersecurity. Il mancato rispetto di queste disposizioni può comportare conseguenze significative, sia sotto il profilo amministrativo che sotto quello civile e penale.
  • L’articolo 32 della NIS2 disciplina le sanzioni applicabili, che possono includere multe elevate proporzionate al fatturato annuo dell’azienda, ma anche la sospensione temporanea dagli incarichi dirigenziali per chi viene riconosciuto responsabile di gravi inadempienze. Questo implica che la responsabilità non è più solo della persona giuridica, ma può ricadere direttamente sugli amministratori e dirigenti che non abbiano adottato misure adeguate alla protezione dei dati e per la resilienza informatica dell’azienda.

In caso di incidenti, questi soggetti possono essere chiamati a rispondere delle loro scelte gestionali e organizzative, con ripercussioni dirette sulla loro carriera e sul futuro professionale.

L’introduzione di una responsabilità diretta per i vertici aziendali impone un cambio di mentalità nella gestione del rischio cyber. Non è più sufficiente delegare la sicurezza informatica ai soli reparti tecnici, ma diventa essenziale che gli organi direttivi comprendano appieno l’importanza di una governance solida e strutturata in materia di cybersecurity. I dirigenti devono dimostrare di aver adottato tutte le misure di prevenzione possibili, prevedendo politiche interne chiare e piani di risposta agli incidenti adeguati.

Per evitare esposizioni legali, è necessario che la formazione in materia di sicurezza informatica non riguardi solo il personale operativo, ma coinvolga anche e soprattutto i vertici aziendali. La NIS2 impone infatti obblighi di aggiornamento e sensibilizzazione continua, affinché le decisioni strategiche aziendali siano prese con la piena consapevolezza dei rischi legati alla cybersecurity. Questo significa che ogni dirigente o amministratore dovrà farsi parte attiva e diligente per integrare la gestione del rischio informatico tra le priorità aziendali, evitando di considerarlo un problema secondario o esclusivamente tecnico.

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Un altro aspetto fondamentale riguarda la documentazione e la tracciabilità delle decisioni adottate in tema di sicurezza. In caso di controlli da parte delle autorità competenti o in caso di contenzioso, i dirigenti devono poter dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire incidenti e attacchi informatici.

La predisposizione di report periodici, l’adozione di un modello di gestione del rischio informatico certificato e la verifica continua dell’adeguatezza delle policy interne diventano strumenti essenziali per tutelare non solo l’azienda, ma anche la responsabilità personale dei suoi amministratori. Infine, la NIS2 prevede che, in caso di violazioni gravi dovute a negligenza o inadempienza, i dirigenti possano essere soggetti a esclusione dalla possibilità di ricoprire ruoli di vertice in altre società per un determinato periodo.

Questo elemento sottolinea l’importanza di una gestione proattiva della sicurezza informatica, evitando di considerarla un mero adempimento normativo e riconoscendola invece come un pilastro essenziale della governance aziendale.

Conclusioni

In un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più frequenti e sofisticate, la Direttiva NIS2 ridefinisce il ruolo dei dirigenti, trasformandoli in garanti della sicurezza digitale dell’azienda. L’approccio alla cybersecurity non può più essere superficiale o relegato a una questione puramente tecnica: diventa invece un elemento centrale della strategia aziendale, con implicazioni dirette sulla responsabilità individuale di chi governa le imprese. Adeguarsi alle nuove disposizioni non è solo un obbligo normativo, ma una necessità per la protezione dell’azienda, dei suoi stakeholder e della carriera dei dirigenti stessi.

 

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