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Protezione dati: un costante work in progress dove l'avvocato serve


martedì 1 ottobre 2024
Di Avv. Gianni Dell'Aiuto



Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia e i dati personali si intrecciano sempre di più nelle vite quotidiane. Da ogni nostra azione online, dallo scroll sui social media fino agli acquisti su piattaforme di e-commerce, lasciamo una scia di informazioni che, se non gestite con la dovuta attenzione, possono trasformarsi in vere e proprie bombe a orologeria.

L'evoluzione della società e del trattamento dati

Le normative, prima fra tutte il GDPR, sono state introdotte per garantire che le aziende non trattino con leggerezza queste informazioni. Ma chi crede che l’applicazione del GDPR sia una partita già vinta o, peggio, che si possa interpretare rigidamente come un regolamento immutabile, è completamente fuori strada.

Il mondo cambia, e con esso cambia anche la protezione dei dati. Non è solo una questione di adeguarsi a leggi nuove, ma di affrontare le trasformazioni che la società e la tecnologia ci impongono. Pensiamo a quanto l'intelligenza artificiale sia già penetrata nei meccanismi di raccolta ed elaborazione dei dati personali: algoritmi che sanno più di noi di quanto noi stessi possiamo immaginare. O il riconoscimento facciale, che scruta il nostro volto quando camminiamo per strada, mentre i governi cercano ancora di capire come bilanciare sicurezza e privacy.

Per saperne di più > Intelligenza artificiale e GDPR: guida pratica per le aziende

Tra i recenti sviluppi, il Data Act e il Data Governance Act dell'Unione Europea sono stati progettati per migliorare l'accesso e la condivisione dei dati, mentre la proposta dell'AI Act si concentra sulla regolamentazione dell'uso di sistemi ad alto rischio, come quelli che utilizzano il riconoscimento biometrico. Inoltre, il continuo sviluppo di normative sul trasferimento di dati tra UE e Stati Uniti, come la sostituzione del Privacy Shield, segna ulteriori evoluzioni nel campo della protezione dei dati a livello internazionale.

Approfondisci > L’Unione Europea ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’AI Act, il regolamento che stabilisce le prime regole al mondo sull'intelligenza artificiale

In questo scenario, aziende e organizzazioni si trovano di fronte a un compito difficile: non solo devono adeguarsi a normative sempre più complesse, ma devono farlo in un contesto tecnologico che si evolve alla velocità della luce. Non basta più implementare una politica di gestione dei dati e poi lasciarla lì, a impolverarsi in qualche cassetto. Ci vuole un monitoraggio costante, una vigilanza continua, e soprattutto, una squadra di esperti.

Ma gli esperti non sono solo i tecnici che conoscono le macchine, anche se il loro ruolo è fondamentale. Serve qualcosa di più: serve un avvocato preparato, un avvocato che non sia solo un tecnico del diritto, ma un professionista capace di comprendere l'evoluzione dei rischi legali legati alla tecnologia. È questo che si richiede all'avvocato d'impresa oggi.

Non più solo un burocrate che si limita a interpretare le leggi, ma una figura proattiva, in grado di anticipare i problemi e proteggere l’azienda da sanzioni e multe che possono distruggere anche la più solida delle imprese.
Pensiamo a cosa accade quando le cose vanno male. I dati personali vengono violati, una falla nel sistema non monitorata porta al furto di informazioni sensibili. Ecco che scattano le sanzioni, quelle pesanti, quelle che il GDPR prevede proprio per chi non sa proteggere i diritti degli utenti e che possono arrivare fino al 4% del fatturato globale di un'azienda. Non stiamo parlando di spiccioli. Ed è a questo punto che ci si rende conto che forse, un po' più di attenzione ai dettagli, un po' più di impegno nel rispettare le normative, sarebbe stato saggio.

Per saperne di più > Data Act e protezione dati personali: preoccupazione dei Garanti europei

La verità è che non si può più pensare di fare impresa senza investire sulla sicurezza e sulla conformità normativa. Ogni imprenditore deve capire che i dati sono il petrolio del nuovo millennio, ma anche che il loro trattamento scorretto può diventare un campo minato. Ecco perché è cruciale che ogni azienda si affidi a tecnici capaci di implementare le giuste misure di protezione, ma anche a legali preparati che sappiano garantire il rispetto delle norme. Una violazione dei dati non è solo un danno di immagine: è un danno economico, e può essere letale.

Conclusione

In conclusione, non c’è dubbio che la protezione dei dati sia diventata una sfida complessa e in continua evoluzione. Le aziende devono adattarsi, monitorare, e, soprattutto, farsi assistere dai migliori professionisti. Perché solo così possono evitare di trovarsi nel mirino delle autorità, con una pioggia di sanzioni e multe che possono mettere a repentaglio il loro futuro. E chi non lo capisce in tempo, prima o poi, sarà costretto a impararlo a proprie spese.




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