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L'intelligenza artificiale ha vinto il Nobel 2024


lunedì 14 ottobre 2024
Di Avv. Gianni Dell'Aiuto



 

Nel contesto attuale, in cui molte aziende possono sviluppare internamente soluzioni di intelligenza artificiale senza la necessità di un controllo esterno, si pone una crescente responsabilità etica per le imprese.

L'intelligenza artificiale ha il potenziale di trasformare ogni settore, dalla medicina alla finanza, ma il suo utilizzo indiscriminato può portare a rischi etici, sociali e legali. Le reti neurali e gli algoritmi di machine learning, se non regolamentati, possono perpetuare pregiudizi, violare la privacy e compromettere i diritti fondamentali.

L'intelligenza artificiale: luci e ombre 

A tal proposito, i recenti premi Nobel assegnati a John Hopfield e Geoffrey Hinton per la fisica, e a Demis Hassabis e John Jumper per la chimica, evidenziano la portata rivoluzionaria delle reti neurali artificiali e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale nel prevedere la struttura delle proteine. Questi riconoscimenti non solo mettono in luce le straordinarie potenzialità della tecnologia AI, ma anche i rischi etici che ne derivano. Le aziende, in un certo senso, sono ora in prima linea nella gestione di queste tecnologie, modellando informazioni sensibili e dati personali, e devono essere consapevoli del peso delle proprie scelte in termini di responsabilità sociale e legale.

In questo scenario, lo AI Act dell'Unione Europea rappresenta un passo avanti importante, stabilendo norme che mirano a rendere lo sviluppo e l’uso dell’AI sicuri e trasparenti.

Approfondisci > L’Unione Europea ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’AI Act, il regolamento che stabilisce le prime regole al mondo sull'intelligenza artificiale

Tuttavia, la sua applicazione richiederà tempo, e le aziende non possono permettersi di attendere passivamente. È loro dovere etico adottare immediatamente i principi delineati dalla normativa e dotarsi di codici di autodisciplina che vadano oltre i requisiti legali. Questi codici dovrebbero garantire la trasparenza degli algoritmi, un uso responsabile dei dati e il monitoraggio costante delle applicazioni dell'AI, per prevenire discriminazioni e abusi.

Una preoccupazione ulteriore deriva dal fatto che le aziende, attraverso l'intelligenza artificiale, modellano identità virtuali di clienti, utenti e consumatori, spesso trattando dati personali senza avere il pieno possesso o controllo di tali informazioni. Questo crea una complessità aggiuntiva che richiede un approccio etico ancora più rigoroso, poiché la gestione dei dati digitali può implicare violazioni della privacy e dell'identità degli individui. In questi casi, la necessità di supporti legali esperti nel campo della protezione dati e del diritto delle nuove tecnologie diventa cruciale per evitare responsabilità e proteggere tanto i diritti degli individui quanto la reputazione dell'azienda stessa.

Per saperne di più > Protezione dati: un costante work in progress dove l'avvocato serve

La Digital Trust è un importante valore aggiunto di cui troppe aziende si dimenticano ma che, viceversa, dovrebbero tenere presente. In un contesto dove la legislazione fatica a tenere il passo con l'evoluzione tecnologica, gli avvocati si trovano spesso a operare su questioni non perfettamente normate, specialmente quando si tratta di intelligenza artificiale e dati personali.

Per saperne di più > Digital Trust: i nuovi valori di un'azienda

Conclusioni

Di fronte a questi vuoti legislativi, è fondamentale che i legali si facciano promotori della creazione e dell'applicazione di best practice. Questi standard, sviluppati anche in collaborazione con esperti tecnologici e organismi di settore, possono fungere da guida etica e operativa in assenza di norme specifiche, garantendo che le tecnologie rispettino i diritti fondamentali, soprattutto quelli legati alla personalità e all'identità umana. L’avvocato d’impresa 6.0 non solo interpreta e applica le leggi esistenti, ma si impegna a colmare le lacune normative attraverso prassi consolidate, anticipando potenziali problematiche e proteggendo l'interesse dell’azienda e della collettività.

Le imprese devono dimostrare leadership etica, anticipando le implicazioni delle proprie innovazioni e adottando misure che garantiscano la sicurezza dei dati e l'equità delle loro soluzioni tecnologiche. Solo così potranno non solo rispettare le normative future, ma anche costruire un rapporto di fiducia con il pubblico e i propri stakeholder, fondato su trasparenza e responsabilità.




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