GUARDA QUIhttps://accademiaitalianaprivacy.it/areaprivata/foto/1929/01.jpg
giovedì 30 gennaio 2025
Di Avv. Gianni Dell'Aiuto
Abbiamo mai riflettuto sulla circostanza che ogni singolo click può connettere noi, i nostri clienti e gli utenti dei nostri clienti a una rete neurale? Anche se non ce ne accorgiamo, e anche se non vogliamo, stiamo vivendo in un mondo di reti neurali. Forse i non addetti ai lavori pensano che si tratti di qualcosa in mano solo ai servizi segreti e alle grandi multinazionali, ma questi strumenti sono molto più diffusi di quanto immaginiamo e lavorano in silenzio, influenzando ogni momento della nostra vita digitale.
Anche se non ce ne accorgiamo, siamo al centro di un'enorme rete di sistemi intelligenti che cercano di capire chi siamo, cosa vogliamo e cosa potremmo fare in futuro. Ma del resto le aziende del Tech vivono e si sviluppano su questo. Ma sono consapevoli delle implicazioni per l’utenza?
Da Google e Amazon fino al ristorante sotto casa dove prenoti online, le reti neurali lavorano instancabilmente in background. Ma cosa significa questo per noi? Una rete neurale è un sistema informatico che cerca di imitare il funzionamento del cervello umano. Come il nostro cervello impara dall'esperienza, anche una rete neurale impara dai dati che riceve. Più dati le diamo, più diventa intelligente.
Potrebbe interessarti > Ma sei vero o sei falso?
Questi sistemi vengono utilizzati per fare cose che prima sembravano fantascienza: riconoscere la tua voce quando parli a Siri o Alexa, capire quali prodotti potrebbero piacerti quando fai shopping su Amazon, suggerire serie TV su Netflix in base ai gusti o rispondere alle domande tramite un chatbot quando visitiamo un sito.
Le reti neurali non sono più un'astrazione futuristica: sono strumenti pratici che ci accompagnano ogni giorno. Quando cerchi qualcosa su Google, una rete neurale cerca di capire cosa stai cercando davvero e ti mostra i risultati più rilevanti. Su Amazon, analizzano quello che hai comprato o cercato per suggerirti altri prodotti. Quando scorri il feed di Facebook, Instagram o TikTok, una rete neurale decide quali post mostrarti per tenerti incollato allo schermo. Analizza i tuoi like, i commenti e quanto tempo trascorri su un contenuto per capire cosa ti interessa di più.
Molte aziende usano i chatbot per rispondere alle domande dei clienti. Questi chatbot sono basati su reti neurali che analizzano le tue domande e cercano di darti una risposta utile in modo automatico. Anche il ristorante sotto casa potrebbe usare una rete neurale senza che tu lo sappia! Se prenoti un tavolo online, il sistema può raccogliere informazioni su quante volte vai a cena lì, quali piatti ordini di più e persino quando è più probabile che tu prenoti. Con questi dati, il ristorante potrebbe inviarti offerte personalizzate o consigliarti nuovi piatti.
Oggi le reti neurali non sono più solo per i giganti come Google o Amazon. Anche una piccola azienda o un negozio locale può sfruttare queste tecnologie per migliorare il proprio servizio.Esempi pratici? Il negozio di abbigliamento può usare una rete neurale per consigliare ai clienti prodotti basati sui loro acquisti passati e un ristorante può inviare offerte personalizzate ai clienti abituali. Oppure la parrucchiere potrebbe prevedere quando un cliente avrà bisogno di un nuovo appuntamento e inviargli un promemoria.
Potrebbe interessarti > L'intelligenza artificiale: sfide etiche
Tutto questo è già possibile grazie a piattaforme come Google Analytics, Mailchimp o HubSpot, che permettono anche ai piccoli imprenditori di usare l'intelligenza artificiale. Usare le reti neurali permette alle aziende di conoscere meglio i clienti, prevedere i loro bisogni, offrire un servizio più personalizzato, aumentare le vendite e risparmiare tempo.
Da una parte, queste tecnologie rendono la nostra vita più semplice: ci aiutano a trovare quello che vogliamo più velocemente e ci offrono esperienze personalizzate. Dall'altra parte, però, dobbiamo essere consapevoli che vengono richiesti una grande quantità di dati personali per far funzionare questi sistemi. Sapere che siamo al centro di queste reti neurali ci aiuta a essere più consapevoli e a fare scelte più informate su quali dati vogliamo condividere e con chi.
La questione non riguarda solo la privacy: si tratta di comprendere che ogni dato lasciato dietro di sé alimenta un sistema che può influenzare decisioni, opinioni e comportamenti. In un mondo di reti neurali, è fondamentale che i responsabili della privacy siano consapevoli di questi meccanismi per garantire un trattamento etico e responsabile dei dati personali.
mercoledì 29 gennaio 2025
Leggi tutto...
CONDIVIDI QUESTA PAGINA!